venerdì 28 giugno 2013

UNITA' DI APPRENDIMENTO IN FILOSOFIA E SCIENZE SOCIALI


Nel corso dell’anno scolastico verranno presi i giusti accorgimenti per colmare eventuali  lacune rilevate; i docenti si impegnano, infatti, ad essere sempre disponibili per qualsiasi chiarimento su argomenti poco chiari o indicazioni utili  sul metodo di studio.

OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO


STANDARD MINIMI IN TERMINI DI CONOSCENZE E DI ABILITA’


 

Alla classe saranno proposti obiettivi generali e specifici. Si terranno in debita considerazione il livello psicologico, culturale e mentale degli studenti, il punto di partenza.

 Obiettivi generali:

- Il rafforzamento delle capacità espositive e linguistiche;

Lo sviluppo delle capacità di impostare, di individuare e di ordinare in modo logico e rigoroso problematiche e questioni di tipo storico e culturale;

- Conoscenza  dei fondamenti epistemologici, metodologici e lessicali delle discipline coinvolte nella compresenza;

- Abituare gli studenti alla lettura critica dei testi;

- Abituare gli studenti a consolidare un metodo di lavoro autonomo.

 

 

OBIETTIVI TRASVERSALI E RUOLO SPECIFICO DELLA DISCIPLINA NEL LORO RAGGIUNGIMENTO


 

Scienze Sociali
 
 
Comprendere e descrivere  la relazione  uomo – ambiente – territorio;
Conoscenza dei processi di base in ambito sociale e psicologico per comprendere l’evoluzione  e lo sviluppo dell’individuo;
Saper argomentare criticamente le tematiche affrontate in sede di compresenza.
 
Filosofia
Acquisire strumenti concettuali per comprendere il proprio io nel suo legame con la storia,  la realtà, la complessità della nostra epoca;
Sviluppare senso critico nei confronti del reale e capacità di giudizio personale;

Promuovere la capacità di riflessione, di validità dei discorsi e di soluzione di problemi;
Potenziare le proprie capacità dialettiche;
Saper esporre con chiarezza argomentativa i temi trattati.

L'AMORE. UN FENOMENO TUTTO DA SPIEGARE


CONTENUTI

 

SCANSIONE TRIMESTRALE O QUADRIMESTRALE DEI CONTENUTI


 

Tematica della compresenza: “L’amore. Un fenomeno tutto da spiegare”.

 

Primo quadrimestre

La teoria  dell’attaccamento di Bowlby. La teoria etologica dell’attaccamento.

La psicoanalisi di Freud: le due topiche, i meccanismi di difesa, lo sviluppo psico – sessuale, Eros e Thanatos.

La teoria dei sogni e la libido. L’adattamento sociale secondo Freud.

E. Fromm e l’arte di amare: lettura antologica e analisi del testo.

Secondo quadrimestre

Lettura  e relazione del testo di R. Morelli “ Ama e non pensare”.

L’amore nel pensiero antico: il mito e le prime teorie filosofiche.

L’Eros per Platone: il Simposio. Lettura  in classe del testo e analisi delle tematiche più importanti.

Amore e Psiche: lettura antologica dell’opera di Apuleio.

martedì 25 giugno 2013

ESEMPIO DI METODO D'INSEGNAMENTO


METODI DI INSEGNAMENTO

 

APPROCCI DIDATTICI, TIPOLOGIA DI ATTIVITA’ E MODALITA’ DI LAVORO


 

Viene adottata una strategia didattica flessibile articolata in diversi momenti:

  lezione frontale

La lezione frontale viene concepita non come trasmissione unilaterale di conoscenze, esaustiva, ma come primo momento indispensabile e propositivo di inquadramento delle tematiche oggetto di studio. La spiegazione è contemplata, infatti, come fase indispensabile per una puntualizzazione analitica e un’organizzazione sistematica dei contenuti allo scopo di consentire una presentazione, attraverso un’adeguata contestualizzazione, degli argomenti di studio in modo chiaro e “semplificato” e di suggerire agli studenti una visione critica e problematica attraverso la lettura di testi

  Uso di schemi alla lavagna

Durante la spiegazione viene utilizzata la lavagna per schemi esplicativi o mappe concettuali al fine di chiarire concetti, terminologia, connessioni cronologiche. Questo tipo di metodologia permette agli studenti di memorizzare velocemente, attraverso la visualizzazione, i passaggi più significativi della spiegazione educandoli alla sintesi e alla costruzione di tabelle e schede riassuntive esplicative.

  Lettura di testi

Questa fase della strategia didattica consente agli studenti, come già accennato, di approfondire in modo diretto gli argomenti trattati durante le lezioni e consente al docente
di mostrare loro come analizzare, riorganizzare le informazioni acquisite attraverso un linguaggio appropriato.

  Apertura al dialogo e alla discussione

Attraverso questa strategia si coinvolgono gli studenti nelle attività didattiche, vedendo nel dialogo non soltanto il pretesto per ulteriori chiarimenti e precisazioni, ma soprattutto l’occasione per rapportarsi con punti diversi dal proprio educandoli al confronto critico e dialettico.


STRUMENTI DI LAVORO IN SCIENZE SOCIALI E FILOSOFIA (ESEMPIO)



STRUMENTI DI LAVORO

 

LIBRI DI TESTO


 

Saranno considerati materiali didattici i seguenti strumenti:

·          Il manuale di Scienze Sociali e di Filosofia.

·          Testi filosofici

 

TESTI DI LETTURA, DI CONSULTAZIONE, DISPENSE, FOTOCOPIE


 

Nel corso delle lezioni verranno fornite costanti indicazioni bibliografiche sugli argomenti oggetto di studio al fine di incentivare gli studenti all’approfondimento ed educarli alla ricerca bibliografica.

VERIFICA E VALUTAZIONE

 

STRUMENTI PER LA VERIFICA FORMATIVA (controllo in itinere del processo di apprendimento)


 
Il metodo di verifica fondamentale sarà l'interrogazione da impostare come momento espositivo e dialogico da impostare con
l’insegnante, al fine di verificare la capacità degli studenti di elaborare il materiale di studio. La verifica orale avrà come obiettivo quello controllare il livello di apprendimento degli studenti e la loro capacità espositiva. La valutazione, in decimi seguirà le disposizioni base  dei  Consigli di classe secondo una scala che va dal 3 al 10.


EDUCAZIONE ALLA CITTADINANZA NELLA SCUOLA PRIMARIA


Aspetti metodologici

Attraverso l’esperienza maturata in qualità di docente di educazione alla cittadinanza posso confermare che le conoscenze si costruiscono, non si trasmettono. Si costruiscono quando ci troviamo di fronte a qualcosa di nuovo collegandolo al noto. Comprendere significa mettere insieme nuovo e noto. L’assimilazione e l’accomodamento, a detta di Piaget, sono le due facce dell’adattamento. L’apprendimento degli allievi si è articolato attraverso i seguenti indicatori:

 
a)    esplorazione di nuovi argomenti attraverso la lettura di testi, l’evidenziazione: arrivano elementi nuovi (ad esempio il passaggio dalla Roma Repubblicana alla Roma Imperiale)
osservazione riflessiva:
mettere in relazione gli elementi (comprendere come tale passaggio sia stato motivato dal fatto che Cesare aveva ottenuto un potere troppo forte per i Senatori dell’epoca che decisero di ucciderlo. Il figlio adottivo, Augusto prese il potere nel 44 a. C di quello     che già poteva essere considerato un impero)
b)   concettualizzazione astratta (comprendere come eventi quali l’uccisione di Cesare creano cambiamenti nell’assetto politico di Roma)
c)    sperimentazione attiva (confrontare l’espansione di Roma all’epoca della Repubblica con quella all’epoca dell’Impero, attraverso cartine, colorare le zone occupate, confrontare le attuali nazioni con quelle conquistate da Roma in Europa e nel Medio-oriente.


 

APPROCCI METODOLOGICI ALLA DIDATTICA


Nella didattica sono stati utilizzati tre tipi di indicatori:

                                      1-   agire

2-   rappresentare, attraverso il colore, la grafica o l’espressione corporea

3-   verbalizzare, in modo scritto o orale. Mentre nell’ambito logico-matematico sono stati utilizzati questi indicatori: spostare, abbinare, raggruppare, seriare, scegliere.

 

L’osservazione degli alunni in classe, durante il lavoro individuale o di gruppo, la correzione delle verifiche, hanno consentito di stabilire che gli stili d’apprendimento sono stati:
 

*      globale o sintetico, volto all’acquisizione dell’interezza del fenomeno            oggetto di studio

*      analitico, volto alla ricerca del dettaglio per arrivare alla globalità.


I risultati, attraverso verifiche scritte e orali, hanno evidenziato, non solo il raggiungimento degli obiettivi didattici posti all’inizio, ma anche la conquista, da parte degli allievi, di una capacità di porre in collegamento tra di loro gli argomenti trattati, di svilupparli, a partire da un aspetto e di superare la frammentarietà delle conoscenze, che si era manifestata all’inizio dell’anno, nell’ambito antropologico e linguistico, attraverso l’acquisizione di un metodo di studio, interattivo e flessibile.

Questa relazione comprende il percorso svolto durante l’anno scolastico 2008-2009 ma si inserisce in un ambito educativo più vasto, facendo riferimento anche ad esperienze vissute negli anni scolastici precedenti, sempre nello stesso Istituto Comprensivo. Il quaderno di tirocinio relativo alla formazione universitaria ricevuta, invece, raccoglie le esperienze a partire dall’anno scolastico 2003-2004, fino a quello 2007-2008 in cui ho conseguito la laurea Magistrale in Scienze della Formazione Primaria, le riflessioni in itinere, i lavori svolti, le impressioni anche momentaneamente annotate. La documentazione, come più volte evidenziato durante gli incontri di tirocinio indiretto, rappresenta un utile strumento di verifica individuale e di progettualità formativa ed educativa finalizzate alla riflessione professionale.

         Ho sperimentato attivamente e concretamente che la ricerca-azione è un modo di agire riflettendo sulla propria azione, per aumentare la consapevolezza di quanto succede. È un’indagine riflessiva condotta in prima persona all’interno del proprio contesto di lavoro. È una modalità di lavoro che valorizza la riflessione, è la capacità di porsi problemi, è la rielaborazione problematica svolta in gruppo. Configura un tipo di insegnante disposto ad ascoltare gli allievi e ad ascoltare se stesso. La modalità di lavoro privilegiata è quella che è indirizzata al processo più che al prodotto. Questo aspetto deve essere chiaro non solo a se stessi, come insegnanti, ma anche agli altri destinatari del complesso processo educativo che sono i genitori. Inoltre il feedback degli allievi consente costantemente di riflettere su se stessi e di autovalutarsi.

Ritengo che sia professionalizzante per il maestro condurre i bambini ad autovalutarsi, fornendo loro degli strumenti, anche perché è più facile poi analizzare la complessa risposta o feedback della classe o dell’alunno, considerato individualmente. Attuare un percorso metacognitivo di riflessione sul proprio operato, consente di fermarsi e pensare a come ri-orientare la propria azione. E’ necessario riflettere attentamente sulle cose apprese, a quali strumenti abbiano sostenuto il “viaggio” di formazione personale.

Per questo, la professione di docente comprende una globalità di relazioni che non sono solo dirette agli allievi ma anche destinate agli altri attori dell’educazione che sono costituiti dalla famiglia. All’interno del contesto educativo, tuttavia, sono attori educativi altre figure oltre all’insegnante che sono operatori scolastici a vari livelli e con diverse qualifiche. Ad esempio, il mediatore culturale che si occupa di fornire allo studente extracomunitario gli strumenti della comprensione linguistica riflettendo sulla propria azione, per aumentare la consapevolezza di quanto succede.
E' un'indagine riflessiva condotta in prima persona all'interno del proprio contesto di lavoro. E' una modalità di lavoro che valorizza la riflessione, è la capacità di porsi problemi, è la rielaborazione problematica svolta in gruppo. Configura un tipo di insegnante disposto ad ascoltare gli allievi e ad ascoltare se stesso. La modalità di lavoro privilegiata è quella indirizzata più al processo che al prodotto. Questo aspetto deve essere chiaro non solo a se stessi, come insegnanti, ma anche agli destinatari del complesso processo educativo che sono i genitori. Inoltre il feedback degli allievi consente costantemente di riflettere su se stesso e di auto-valutarsi.
 
Posso esplicitare che nella didattica ho sperimentato l’importanza di una programmazione efficace, attraverso la ricerca azione, ho scoperto insieme alle maestre e tutor, metodi che qualificano il bambino come soggetto attivo, il quale, come fanno i docenti, mette in discussione le sue conoscenze che non sono mai definitive ma oggetto di crescita continua, non solo quantitativamente ma anche qualitativamente. Questo può avvenire solo però in una dimensione relazionale tra pari e con il docente che è disposto, all’occorrenza, ad evidenziare anche in modo fermo il suo ruolo di guida e la sua sicurezza di esistere e di essere competente e convinto del ruolo che svolge.

L’esperienza maturata ha consentito di aprire il ventaglio di possibilità operative e formative, a larghe maglie, attraverso il confronto spesso professionalizzante con gli operatori della scuola e spesso anche solo di natura umana.

 

 

 

 

 

 

 

martedì 23 aprile 2013

L'UNIONE EUROPEA: LE PROSPETTIVE DEI GIOVANI

 Oggi si è tenuta una conferenza a Saluzzo, da esponenti del Consiglio Provinciale di Cuneo, a cui hanno partecipato alcune classi  dell'Istituto d'Istruzione Superiore "Soleri-Bertoni".     
  L'iniziativa, organizzata dai Rappresentanti della Consulta Provinciale degli studenti, ha riscosso successo, per la folta partecipazione e per l'interesse manifestato verso le tematiche che spaziano dalla storia della difesa dei diritti delle popolazioni che provengono da Nazioni diverse, le stesse che compongono l'Unione europea. Il secondo aspetto ha riguardato la modalità web con cui gli studenti hanno accesso alle informazioni e al fatto che, accanto alla ridondanza delle stesse, essi avvertono l'esigenza di aggiornarsi maggiormente sulla loro preparazione in materia di politica europea, oltre che a partecipare ad iniziative di questo genere.
  Infine, uno studente della Facoltà di Economia ha illustrato, utilizzando un linguaggio semplice ma allo stesso tempo accattivante, le dinamiche spesso complesse che caratterizzano l'odierna economia, facendone risaltare gli aspetti critici. La sua esposizione è partita da Wall Street per poi passare all'Europa...